Il Madagascar tra terra e mare

Sagome di Baobab che nascondono il sole al tramonto e lemuri dispettosi sono il simbolo indiscusso del Madagascar, stato insulare a largo della costa orientale dell’Africa. Conosciuta come “isola rossa” per il suo suolo abbondante di laterite, il Madagascar rappresenta la quarta isola al mondo per dimensioni, con una superficie simile a quella della Francia.

Non stupisce quindi che entro i suoi confini abitino differenti specie endemiche di flora e fauna, uniche nel loro genere. Una varietà che dipende dalla ricchezza geomorfologica dell’isola, dove è possibile passare dalla foresta pluviale al deserto nel giro di 300 km, attraversando canyon, montagne e colline ricoperte di risaie.

Il Madagascar è il paese dell’avventura per eccellenza, dove chi ama viaggiare in fuoristrada lasciando dietro di sé soltanto la polvere troverà la soddisfazione dei propri desideri tra passaggi impenetrabili ed escursioni nella foresta. Ma anche chi preferisce crogiolare al sole potrà scovare nell’isola più grande dell’Africa parentesi di relax immerse nella natura più stupefacente.

E se poi a tutto questo si aggiunge un’ottima cucina che deriva dalla contaminazione delle varie etnie che abitano il paese, non resta che preparare la valigia e partire.

Il tour del nord del Madagascar

Un viaggio in Madagascar – vista l’estensione del suo territorio – deriva da un presupposto: decidere quale parte dell’isola visitare.

Chi apprezza l’esplorazione dei sentieri poco battuti, l’avventura e le attività all’aperto, se sceglie il Madagascar settentrionale non rimarrà deluso. La zona del nord è una terra di contrasti: aree molto umide si alternano a zone estremamente secche, permettendo a chi le visita di racchiudere in un unico viaggio i paesaggi più diversificati. Una zona remota, le cui baie in origine erano frequentate da pirati, mercanti di schiavi e commercianti di ogni genere, prima di diventare l’area degli insediamenti originari del Madagascar.

Un itinerario nel nord del paese non può che comprendere la Riserva speciale dell’Ankarana, un’area protetta caratterizzata da foreste aride, canyon, grotte popolate da pipistrelli, ma soprattutto da uno degli spettacoli della natura avvistabili solo sull’isola: gli tsingy, pinnacoli calcarei color grigio scuro che si ergono come sentinelle.

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Antsiranana – conosciuta ai più come Diego Suarez – rappresenta la porta della regione e la vera perla del Madagascar settentrionale: ampi viali e architettura dal sapore coloniale fanno dell’antico distaccamento francese una delle tappe irrinunciabili dell’isola.

La città portuale famosa per l’esportazione di pesce in scatola e bevande risiede in una baia di oltre 150 km, che forma un susseguirsi di piccole insenature che nascondono spiagge selvagge. Da Diego Suarez ci si può quindi concedere un bagno in mare, oppure spostarsi nell’entroterra dove – con un’escursione di mezza giornata – è possibile raggiungere le piantagioni di cacao, spezie e vaniglia nei pressi della cittadina di Ambanja.

Tutt’altro scenario è offerto dal Parco nazionale della Montagna d’Ambra che, situato a mille metri di altitudine, costituisce una boccata d’aria fresca dalle aride temperature di Diego Suarez. Il contrasto tra la foresta tropicale del parco bagnata quotidianamente da piogge e le aride pianure sottostanti è ciò che rende unico il paesaggio. Piante millenarie, laghi e cascate rappresentano l’habitat perfetto per avvistare rettili e anfibi, oltre che una delle sette specie di lemuri che popolano il parco.


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Soggiorno al mare a Nosy Be

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Siti per immersioni e snorkeling, acque turchesi e paesaggi marini da lasciare senza parole: siamo a Nosy Be, isola da sogno, luogo di villeggiatura preferito dai turisti. Abitata originariamente da mercanti swahili e indiani giunti nel XV secolo, oggi Nosy Be rappresenta la principale meta balneare del Madagascar, costellata di resort e villaggi di ottimo livello.

Grazie a un clima soleggiato durante tutto l’anno, l’isola permette di praticare ogni genere di sport acquatico, tra cui le immersioni con squali balena (a ottobre e novembre) e con le balene megattere (da luglio a settembre). Le attività marine occupano le giornate e si può optare anche per una delle numerose escursioni in barca organizzate nelle isole dei dintorni.

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Nosy Komba – a metà strada tra Nosy Be e la terra ferma – è un’isola autentica dove sono presenti né le strade né l’elettricità. Il villaggio di Ampangorina offre un pittoresco mercato dell’artigianato, prima di spostarsi alla vicina Nosy Tanikely, riserva marina protetta e uno dei migliori punti del Madagascar per praticare snorkeling.

Anche l’entroterra di Nosy Be regala spettacoli: natura rigogliosa, piantagioni di spezie, ylang-ylang e vaniglia, sentieri sterrati che raggiungono riserve nascoste. Quando il mare stanca, basta indossare le scarpe da trekking e scegliere uno dei percorsi all’interno dell’isola.

Il Madagascar è un paese dalle mille sfaccettature, difficile da comprendere nella sua totalità con un solo viaggio. Un’ottima motivazione per organizzare la prossima vacanza, e quella dopo ancora… e ancora.

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